Sallustio nacque in Sabina
nel 86 a.C.. Si trasferì a Roma e intraprese la carriera politica. Divenne
questore nel 54 e tribuno della plebe nel 52. Fu coinvolto nell'assassinio
di Clodio, ucciso da una banda di Milone, il quale era candidato al consolato.
Fu inoltre accusato di indegnità morale e quindi cacciato dal senato a
causa di una relazione segreta con Fausta, moglie dello stesso Milone.
Decise tuttavia di seguire Cesare contro Pompeo. Sebbene le sue prime missioni
andarono a fallimento, fu reintegrato nel senato e divenne prima pretore
in Africa e in seguito Governatore della Numidia. Dopo essere ritornato
a Roma, fu accusato di concussione, ma fu salvato nuovamente da Cesare.
Decise così di ritirarsi in una villa vicino al Quirinale dove compose
le sue opere letterarie: De coniuratione Catilinae, Bellum Iugurthinum
e le Historiae. Morì nel 34 a.C. .
Opere:
De coniuratione Catilinae
E' stata composta fra
il 42 e 43 a.C.. Sallustio narra il tentativo fallito di Catilina di impossessarsi
del potere illegalmente. Costui infatti si candidò alla carica di consolato
per tre volte e fu ripetutamente sconfitto. Decise così di organizzare
un colpo di stato. Dopo essere stato scoperto fugge da Roma, ma perse la
vita nella battaglia di Pistoia. L'opera è composta da 61 capitoli. I
primi 6 di questi costituiscono un insieme di riflessioni sugli usi e costumi
degli uomini. Dal capitolo 6 al 13 è presente l'archeologia. Infatti,
prendendo spunto da Tucidide, Sallustio prende in considerazione gli avvenimenti
passati per descrivere la situazione storica presente. Catilina è
un uomo carismatico, coraggioso, malvagio e violento.
Bellum Iugurthinum
L'opera è stata composta
nel 40 a.C. e narra la guerra dei Romani contro Giugurta. L'opera è formata
da 114 capitoli di cui i primi hanno la funzione di proemio. Sallustio
spiega la superiorità dell'anima sul corpo e i motivi che causarono la
guerra contro Giugurta. Il sovrano della Numidia, Micipsa, era padre di
2 figli: Iempsale e Aderbale. Decise di adottare il nipote Giugurta. Costui,
bramoso di potere uccise Iempsale e attacco' Aderbale. Tuttavia quest'ultimo
chiese aiuto al senato romano che, dopo numerose difficoltà dovute a Giugurta
il quale aveva corrotto molti senatori affinché non intraprendessero la
guerra, mandò loro un esercito. Solo grazie al tentativo del console Mario,
Roma riuscì a vincere e a catturare Giugurta.
Stile:
Sallustio presenta uno
stile paratattico e non segue un preciso ordine logico degli eventi. E'
frequente l'uso di figure retoriche quali l'alliterazione, l'assonanza
ed il chiasmo. L'autore non descrive solamente i fatti, ma studia il carattere
dei personaggi. Dimostra inoltre una particolare attenzione alla società
romana nella quale si sofferma sui personaggi, alcuni onesti e valorosi,
altri avidi o aspiranti al potere. Sono presenti molti arcaismi tra cui:
Lettera "u" al posto della
"i" nelle terminazioni di avverbi, di superlativi ed in forme nominali
(maxime-maxume, pessima-pessuma, libido-lubido).
Lettera "u" al posto della
"e" nelle desinenze del gerundio e del gerundivo della 3a e 4a coniugazione
(potiendi-potiundi).
Lettera "o" al posto della
"u" nelle desinenze del nominativo e accusativo della seconda declinazione
(novus-novos).
Utilizzo di "is" al posto
di "es" nelle desinenze dell'accusativo plurale nei termini della 3a declinazione
(omnes-omnis).
Utilizzo di "-ere" al posto
di "-erunt" nella 3a persona plurale perfetto indicativo (duxerunt-duxere).